Sorbetto al limone: origine di una tradizione tutta italiana
Il sorbetto al limone è una tradizione tutta italiana e a dimostrazione della sua origine ci sono richiami ad esso in diversi testi risalenti all’epoca romana.
Si narra che l’Imperatore Nerone (54-68 d.c.), estimatore del fresco sapore di questa preparato, si facesse portare il ghiaccio dai monti dell’Appennino per conservarlo in caverne isolate con strati di paglia.
Successivamente pare che il sorbetto sia finito nel dimenticatoio fino al IX secolo, per rifiorire in epoca medievale.
Origine del nome sorbetto al limone
Nel IX secolo gli arabi occuparono la Sicilia e sotto la loro influenza si riprese e diffuse l’uso del sorbetto al limone che, da allora, fa parte della tradizione culinaria siciliana insieme alla granita.
Alla base del sorbetto c’era il ghiaccio che loro prendevano dalla cima dell’Etna, sui Nebrodi o sui monti Iblei.
Il nome “sorbetto” pare, infatti, che sia proprio di origine araba: sherbeth o sherab che vuol dire bevanda fresca.
Altri studiosi attribuiscono invece l’origine del nome “sorbetto” ai Turchi con la parola sherber o serbet, che vuol dire sorbire, o al verbo latino serbeo-es-serbui cioè sorbire, succhiare.
Secondo molti altri il nome deriva dal suono che viene fuori succhiando il sorbetto; sarebbe quindi un nome onomatopeico.
Preparazione e occasioni di consumo del sorbetto al limone
Nel XVI secolo molte corti italiane servivano sorbetti durante i pasti, soprattutto in presenza di invitati di riguardo.
Nel libro “Del vitto e delle cene degli antichi” vengono citati i Medici e le “conserve di ghiaccio” servite per stupire durante i banchetti.
Inizialmente il succo, per essere raffreddato, veniva passato più e più volte attraverso un colino d’argento o un panno di lino ricolmo di neve.
Nel ‘500 gli Arabi, in Sicilia, iniziarono a mescolare la neve con il sale marino.
Ignari di aver scoperto un miscuglio eutettico in cui il punto di fusione/solidificazione è più basso di quello dei singoli elementi, trovarono il giusto equilibrio delle componenti per ottenere un preparato né solido né liquido, soffice e cremoso.
Successivamente, partendo da questa scoperta, un pescatore di Aci Trezza (CT) inventò un prototipo di gelatiera.
Fu suo nipote, Francesco Procopio Cutò, emigrato in Francia, che diffuse l’uso del consumo del sorbetto tra la borghesia parigina e poi europea. Nel 1686 aveva aperto un bar a Parigi, “Café Procope”, talmente famoso per i suoi sorbetti speciali da diventare il fornitore esclusivo di “acque gelate” della corte di Luigi XIV, Le Roi Soleil.
Con tutta questa storia alle spalle si può ben affermare che il sorbetto è una tradizione tutta italiana!
Il sorbetto al limone oggi: l’esperienza Carioka
Oggi come nei tempi antichi il sorbetto è un momento di raffinata goduria.
Per il nostro sorbetto al limone abbiamo scelto ingredienti naturali: acqua, zucchero e frutta (senza aggiunta di latte), per renderlo un prodotto genuino, salutare, adatto a tutti in ogni momento della giornata.
La sua grana fine, a differenza della granita, ne fa un dolce al cucchiaio che può essere anche sorseggiato con prolungato piacere.
Il gusto del limone fresco lo rende piacevole durante un lauto pasto, per spezzare i sapori, o a fine pasto come prelibato e digestivo dessert.
Nel sorbetto Carioka storia e tradizione italiana si mescolano per creare un prodotto d’eccellenza che accarezza il palato. Al ristorante, al bar, in estate o inverno, attira per il suo profumo, la freschezza, la morbidezza e il gusto persistente dei migliori limoni italiani.
Sorbetto a limone Carioka, quel qualcosa in più per conquistare e stupire con gusto!